Paolo VI diceva che la Chiesa ha bisogno degli artisti, nel suo ministero “di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio”.

 

“L’ultima cena” di Carlo Panzavolta che  parla con il linguaggio estetico della migliore tradizione figurativa novecentesca, ha richiesto oltre un anno di studio e di lavoro e ha visto il maestro  cesenate confrontarsi con i geni del Rinascimento, rielaborando suggestioni diverse in quella vibrante cifra espressiva che da sempre caratterizza la sua pittura.

   

Il dipinto è visibile negli orari delle celebrazioni liturgiche.